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Il primo progetto per un’automobile senza pilota nasce in Svezia; è stata la Volvo ad annunciarlo, prevedendo che i primi 100 esemplari a marchio inizieranno a circolare tra poco più di due anni. Poi è stata la volta di Google con il robot Stanley e la prima Toyota autonoma.
Al di là di quanto fantascientifico possa sembrare, la fretta potrebbe essere cattiva consigliera: nel momento in cui le driverless car saranno qui, il mondo delle assicurazioni dovrà essere pronto.

Secondo le considerazioni operate dai due analisti di Frost & Sullivan, che da anni riflettono sui risvolti futuri di un tale, stravagante sviluppo nel mondo dei trasporti, sarà l’auto stessa, o meglio, la sua tecnologia, ad essere messa al centro del premio; ma le aziende produttrici saranno d’accordo? Una novità che potrebbe sconvolgere l’RCA.
Gli esperti prevedono che le auto senza pilota saranno in grado di ridurre i sinistri di almeno il 70%, un calo che porterà anche ad un taglio nei premi assicurativi: la stima si aggira intorno ai 300 euro, contro i 470 di media dell’Unione Europea. Un dato che è facilmente intuibile analizzando le auto con sistemi di frenata automatici: secondo l’Insurance Institute for Highway Safety, le richieste di indennizzo per infortuni sono già diminuite.

Nissan prevede di vendere i suoi primi modelli di self driving car, già nel 2018, ma al momento, alle auto senza conducente è concesso di circolare solo in alcune aree delle città, ed è abbastanza probabile che non si diffonderanno a macchia d’olio, almeno per i primi tempi.

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