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Pochi giorni fa il magazine online di motori Autoweek ha svelato una storia che ha dell’incredibile: il pilota danese Kevin Magnussen, quando correva per la McLaren, ricevette come benefit aziendale una 650S, ovvero un bolide da 650 cavalli del valore di 500mila euro.

Si parla del 2014, quando il pilota aveva appena 21 anni; Magnussen aveva già scelto gli interni, il colore della carrozzeria e gli allestimenti, ma fu costretto a rimandare indietro l’autovettura poiché, a causa della sua giovane età, non trovò alcuna compagnia assicurativa disposta a fargli firmare un contratto per la Responsabilità Civile.

Ironia della sorte, la stessa casa automobilistica inglese ammise di aver infine trovato un’agenzia assicurativa, disposta a far stipulare a Magnussen la polizza. Purtroppo però, il danese aveva già lasciato l’équipe, per passare ai francesi di Renault.

Ma cosa copre la RCA per le auto sportive? Le Kasko non proteggono la propria auto da gare su circuito o su strada; in questi casi è infatti necessaria una polizza specifica, che tuteli anche dai danni causabili ad altre persone, a cose o ad animali.

Siccome chi partecipa ad una gara di rally, di velocità o competizione sportiva, lo fa a suo rischio e pericolo, l’autoveicolo su cui viaggia, è sprovvisto di RCA ma è comunque il conducente ad essere responsabile degli eventuali danni che può causare sia agli altri partecipanti che a sé stesso.

Per questo, è necessario stipulare in modo autonomo una polizza assicurativa personale che risarcisca in caso di incidente, anche con gli altri autoveicoli partecipanti.

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