Con il Gpl si risparmia davvero? Il Gas di petrolio liquido al distributore costa la metà della verde, ma basta questo per definire “convenienti” le vetture che utilizzano questo carburante? E gli altri costi di gestione, come il bollo e l’assicurazione, quanto influiscono sulla stessa (eventuale) convenienza? Cerchiamo di fare chiarezza.
Abbiamo già scritto che il prezzo del Gpl è inferiore sia a quello della benzina, sia a quello del gasolio. Però, in genere, le vetture che montano un impianto a gas hanno un costo superiore a quelle che sfruttano propellenti, per così dire, tradizionali. Occorre aggiungere che il Gpl ha una resa inferiore alla verde: a parità di litri immessi nel serbatoio, una vettura che sfrutta il Gas di petrolio liquido farà circa il 25% di chilometri in meno rispetto all’equivalente (modello e cilindrata uguali) a benzina. Alla luce di queste informazioni, gli analisti ritengono che si possa ammortizzare il costo di un impianto a Gpl per auto in circa 4 anni, a patto si percorrano 15mila km in media ogni anno.
E i costi di gestione quanto influiscono sull’effettivo risparmio? Iniziamo col dire che in alcune regioni il bollo non si paga per alcuni anni. E l’RC Auto? In realtà le compagnie assicurative non hanno ragioni per rendere più care le polizze per vetture a Gpl. Il serbatoio è sicuro. Test scientifici hanno dimostrato che, in caso d’incidente, è molto più probabile un’eventuale fuoriuscita di benzina piuttosto che di gas. Le vetture che montano impianti di nuova generazione, inoltre, possono accedere anche ai parcheggi seminterrati.
Nel caso in cui la compagnia giustifichi una maggiorazione del premio perché un’auto a Gpl è soggetta a maggiori rischi rispetto a una benzina, sta commettendo un palese errore. Vero, invece, è che il costo dell’RC Auto potrebbe essere maggiore poiché, solitamente, chi sceglie il Gpl lo fa perché percorre tanti chilometri ogni anno. L’aumento in base alla percorrenza annua, però, vale per qualsiasi automobile, non solo per quelle a Gpl.