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42-21781231Ogni volta che si sottoscrive una polizza auto, devono essere controllate con estrema perizia le cosiddette clausole di rivalsa.

Chiamate anche clausole di esclusione, sono parti integranti il contratto d’assicurazione e definiscono le casistiche in cui le compagnie possono attivare il cosiddetto diritto di rivalsa.

Cosa significa? In caso d’incidente con colpa da parte dell’assicurato, la sua assicurazione pagherà l’indennizzo dovuto al soggetto terzo, ma chiederà al contraente una restituzione parziale o totale della somma versata.

Le clausole di rivalsa si legano a comportamenti di cattiva condotta alla guida da parte dell’assicurato: si va dalla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, alla guida senza patente, dalle informazioni false fornite in sede di stipulazione del contratto, al non aver rispettato il numero massimo di passeggeri consentito dal modello guidato (a tal proposito si osservi il libretto di circolazione).

A queste fattispecie, le più comuni, se ne aggiungono molte altre che cambiano da polizza a polizza. Sono tutte inserite alla voce contrattuale chiamata “Clausole d’esclusione” e si tratta, ovviamente, di una delle parti più importanti del contratto.

Alcune compagnie assicurative, ma il loro numero si sta assottigliando anno dopo anno, permettono l’esclusione del diritto di rivalsa. Questo cosa implica? L’annullamento del diritto di rivalsa. Un discreto vantaggio per l’automobilista che, tuttavia, dovrà pagare una sostanziosa maggiorazione del premio per attivare questa opzione.

Più frequenti i casi in cui le compagnie propongono contratti contenenti dei massimali per il diritto di rivalsa. Un esempio? Poniamo che l’assicurato abbia stabilito, al momento della stipulazione del contratto, un massimale di 3.000 euro per la clausola di rivalsa relativa alla guida in stato di ebbrezza. In caso d’incidente, qualunque sia l’ammontare del danno causato dal contraente messosi alla guida con un tasso alcolemico superiore al consentito, l’assicurazione potrà “rivalersi” con lui solo per un massimo di 3.000 euro.

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