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I dati parlano chiaro: il numero di scatole nere installate sulle auto italiane è in evidente crescita.

Una ricerca dell’Ania dimostra che nel 2013 è stata superata quota 2milioni di esemplari. Eppure una domanda nasce spontanea: con la cosiddetta check box un assicurato risparmia veramente sulla polizza auto?

Lo stesso studio realizzato dall’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici e altre indagini di mercato conducono a una risposta alquanto sibillina: il risparmio c’è, ma non è per tutti uguale. Una metà degli intervistati che ha installato la scatola nera afferma di aver tratto un grande beneficio in termini di riduzione dell’ammontare del premio. Un’altra metà, al contrario, pur constatando un risparmio, lo giudica eccessivamente esiguo (poche decine di euro).

Quali sono le ragioni di questa discrasia? A rivelarlo è proprio la ricerca di Ania la quale dimostra che circa il 49% delle check box sono state montate su automobili che circolano nel Sud dell’Italia. Questi automobilisti, intervistati, hanno confermato che la scatola nera è l’unica soluzione per avere sconti sulla RC Auto. In quest’area del Paese il costo delle polizze auto è ben superiore rispetto al Centro e al Nord, anche a causa delle numerose frodi perpetrate ai danni delle compagnie assicurative. Ed essendo stata la black box studiata per arginare i furbetti, pare logico che nell’Italia Meridionale questo dispositivo sia l’unico modo per ridurre l’onerosità della RC Auto.

Il risparmio, stando a un variegato insieme di ricerche, nel Sud dell’Italia va dal 7 al 10% e arriva fino al 40% se si acquista anche la garanzia furto e incendio. Nel resto della Penisola la scatola nera porta vantaggi quasi mai superiori al 4-5%, ma anche in questo caso la percentuale sale se si opta per una o più garanzie aggiuntive, senza raggiungere però i livelli del Meridione.

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