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Cosa fare in caso di incidente all’estero? Niente paura: una tale evenienza è direttamente gestibile dall’Italia tramite la procedura europea creata nel 2000.

Quando accade, va applicata la legge dello Stato nel quale avviene l’incidente. L’assicurazione auto stipulata in Italia ha valore in tutti gli stati col sistema carta verde, ossia nei Paesi UE e in Albania, Andorra, Bielorussia, Bosnia, Iran, Israele, Macedonia, Marocco, Moldova, Serbia, Montenegro, Tunisia, Turchia e Ucraina.

Nei rimanenti stati, la circolazione di un veicolo italiano comporta la stipula di una polizza assicurativa apposita con una compagnia locale.

Incidente d’auto all’estero: come ottenere il rimborso

Per ottenere il rimborso come è necessario fare? Ecco di seguito la procedura:

  • prendere i dati dell’auto danneggiata, come il numero di targa;
  • compilare la constatazione amichevole, che è molto simile in tutti i Paesi d’Europa, verificando che i campi dei due moduli corrispondano;
  • scattare una foto per testimoniare il danno che è stato subito;
  • rientrato in Italia, l’automobilista dovrà contattare la CONSAP tramite il Portale Unico;
  • le domande inoltrate tramite email ordinaria, posta ordinaria o PEC non verranno prese in considerazione;
  • vanno indicati elementi importanti come data, ora e Paese in cui è accaduto il sinistro, nonché i dati identificativi del mezzo responsabile (modello, targa, stato di immatricolazione, documento del danneggiato del richiedente).

La normativa viene applicata nel caso in cui la vettura coinvolta nel sinistro sia sta immatricolata e assicurata in un Paese appartenente allo Spazio Economico Europeo (SEE).

Basandosi sulle informazioni inoltrate, il Centro di Informazione della CONSAP rintraccia la compagnia assicurativa dell’automobilista straniero coinvolto e l’agenzia referente nel nostro Paese.

Ricevuta la richiesta di risarcimento, il referente dà vita alla procedura tramite la raccolta dei dati e le varie perizie. Entro 3 mesi dovrà dare comunicazione all’interessato dell’offerta di risarcimento oppure delle motivazioni per le quali non gli tocca il risarcimento.

Se, nonostante tutti gli accertamenti, il veicolo responsabile del sinistro non viene identificato oppure non è assicurato, o l’impresa non ha provveduto a nominare il mandatario oppure non ha formulato una risposta motivata entro 3 mesi dalla richiesta di risarcimento, il soggetto coinvolto può inoltrare la propria richiesta all’Organismo di Indennizzo Italiano presso la CONSAP.

Come agire se qualcosa non funziona

Se qualcosa nella procedura non funziona nel modo corretto, con la normativa in vigore sono previste delle soluzioni. Ecco alcune ipotesi concrete:

  • l’agenzia assicurativa del veicolo che ha causato l’incidente non ha designato un mandatario per liquidare il sinistro presso lo Stato in cui il danneggiato risiede;
  • assicurazione o mandatario non hanno dato riscontro alla richiesta di risarcimento proponendolo oppure rifiutandolo;
  • a provocare il sinistro è un veicolo non assicurato oppure non identificato.

Se si verifica uno di questi casi, oppure la compagnia di assicurazione del veicolo straniero è in stato di liquidazione, l’interessato dovrà rivolgersi al CONSAP F.G.V.S., che è l’organismo che si interessa di sinistri internazionali.

La richiesta dovrà essere inoltrata per iscritto tramite email, PEC o posta raccomandata.

E se il sinistro dovesse avvenire in un Paese che non fa parte del SEE? Bisogna ugualmente rivolgersi alla CONSAP in modo da identificare il nome della compagnia assicuratrice demandata alla gestione del sinistro in Italia.

L’unica differenza è che non è tenuta a dare risposta motivata entro i canonici 3 mesi a partire dalla data in cui è stata recapitata la richiesta di risarcimento.

Se la risposta motivata non arriva a destinazione oppure non viene nominata la compagnia estera, il CONSAP non potrà né essere consultato e né intervenire.

Veicolo non immatricolato in un Paese SEE: come ottenere il rimborso?

Nel caso in cui a causare l’incidente è un veicolo non immatricolato in un Paese appartenente allo Spazio economico europeo, la richiesta di risarcimento va inviata alla compagnia assicuratrice del veicolo estero oppure al Bureau del Paese in cui si è verificato l’incidente nell’evenienza che il veicolo responsabile del sinistro è immatricolato in un Paese differente rispetto a quello in cui è accaduto l’incidente.

Tutte le informazioni necessarie vengono espressamente indicate nella Carta verde, che non è più di colore verde, ma è in bianco e nero, oltre a non essere più stampata sia sul fronte che sul retro.

Questo nuovo modello è collegato alle polizze che sono state emesse a partire dal 1 luglio 2020. Invece, per i Certificati che sono già in circolazione e che scadevano entro il 30 giugno 2021, viene applicato un regime transitorio, che li esula dalla sostituzione.

Il consiglio, in caso di viaggio con l’automobile all’estero, è di stampare la nuova Carta Verde e conservarla nell’abitacolo della vettura.

Inoltre è di fondamentale importanza la sua leggibilità, la cui stampa dovrà avvenire su carta bianca e deve essere priva di altre scritte sul retro.

Quando è necessario l’intervento dell’UCI?

L’intervento dell’UCI (Ufficio Centrale Italiano) diventa necessario nel caso in cui il sinistro accade in Italia e a essere coinvolto è un veicolo con targa straniera.  Il risarcimento del sinistro si ottiene inviando la richiesta per mezzo di raccomandata a/r o PEC all’UCI.

Nella maggior parte dei casi, la pratica non viene gestita direttamente dall’UCI, la quale invece indicherà il nominativo di una compagnia assicuratrice incaricata da quella straniera alla gestione nel nostro Paese del sinistro.

A provvedere all’istruttoria ci penserà la compagnia che è stata designata, che si occuperà anche di liquidare il sinistro.

Se il diretto interessato non è in grado di fornire il nominativo della compagnia di assicurazione straniera, alla ricerca ci penserà la stessa UCI.

Logicamente, in questo caso specifico, l’interessato ha tutto l’interesse nel cercare di fornire le informazioni più specifiche possibile, come il modello del veicolo, il numero di targa, i dati del proprietario, gli estremi della forza di polizia che è intervenuta.

Il motivo è presto detto: saranno maggiori le possibilità che la pratica venga lavorata in modo positivo in tempi molto brevi. Inoltre andrà indicato un indirizzo email per aver recapitata la risposta.

Siccome l’incidente è accaduto sul territorio italiano, la legge che viene applicata è la nostra. Il sinistro verrà trattato dall’UCI in modo diretto soltanto quando l’impresa straniera non ha provveduto a designare una compagnia assicurativa per gestire in Italia il sinistro.

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