Chi sbaglia, paga: questo semplice concetto si ben applica anche al mondo delle assicurazioni. Se fate un incidente, se cozzate l’auto contro un’altra auto chi paga, in definitiva, siete voi. Certo, non dovrete esborsare quattrini per il carrozziere in quanto ci pensa l’assicurazione, ma alla fine dell’anno pagherete cara la vostra distrazione alla guida, con la retrocessione nelle classi di merito dell’assicurazione.
Le classi di merito assicurazione sono un concetto chiave per comprendere come funziona il mondo delle assicurazioni: il principio che lo governa è quello per cui più sei bravo e prudente alla guida e più ti avvicini alla prima classe, meno sei attento e più danni provochi e più retrocedi.
Oltre alla soddisfazione di salire o alla vergogna di scendere di classe, un sinistro incide anche sul quanto che dobbiamo come premio all’assicurazione.
Come è noto, il premio dell’assicurazione viene calcolato su diversi fattori (età anagrafica, regione di residenza, fra gli altri), ma anche sulla classe di merito.
Quindi, più la classe di merito è bassa meno paghi, e viceversa.
Ora, come faccio a sapere qual è la mia classe di merito? Se non si è mai stipulato un contratto assicurativo la risposta è semplice: di default si inizia dalla 14sima classe. Ogni anno che trascorre senza aver procurato incidenti si sale di una classe di merito, fino a raggiungere la prima, quella in cui ci sono gli automobilisti più virtuosi e prudenti che hanno diritto a pagare un premio assicurativo molto basso.
Invece, se nel corso dell’anno si è responsabili di un sinistro si viene retrocessi di due classi, arrivano fino alla 18sima classe, quella in cui rientrano i guidatori meno virtuosi e, quindi, penalizzati con premi assicurativi molto elevati.
A lungo andare, può essere difficile ricordarsi tutta la propria storia automobilistica. Pertanto, può essere utile ricordare che, 30 giorni prima della scadenza della polizza, le assicurazioni sono tenute a inviare l’attestato di rischio ai propri assicurati in cui, fra le altre cose, viene anche inserita la classe di merito.
Oppure, possiamo dare un’occhiata all’ultimo contratto stipulato in cui veniva indicata la classe di merito e calcolare in maniera molto semplice l’attuale classe di merito: quella dichiarata nel contratto meno 1 se non abbiamo provocato incidenti; quella dichiarata nel contratto +2 se ne abbiamo cagionati.