Sono in vigore ormai da alcuni mesi le modifiche all’Articolo 139 del Codice delle Assicurazioni.
Modifiche che, di fatto, hanno rivoluzionato il sistema di riconoscimento degli indennizzi in caso di sinistro stradale.
In estrema sintesi, cos’è cambiato nei rapporti tra l’automobilista coinvolto in un incidente e la compagnia assicurativa della controparte? Il cosiddetto colpo di frusta può essere risarcito solo in caso di appropriato riscontro da parte di un medico legale che accerti, visivamente o strumentalmente, la lesione.
Si è citato il colpo di frusta poiché è la fattispecie più comune di lesione alla persona di lieve entità, un frequente oggetto di risarcimento da parte dalle compagnie assicurative.
Prima della riforma dell’Articolo 139 l’incidentato, in caso di dolore alla cervicale, poteva recarsi entro 40 giorni in un semplice pronto soccorso e ottenere, nella maggior parte dei casi, un certificato che attestava il problema, riconducendolo al sinistro. Questo certificato era sufficiente per richiedere alla compagnia assicurativa un risarcimento. Bastava anche un referto del proprio medico di famiglia.
Adesso, dopo la riforma, i cosiddetti danni lievi non saranno più liquidati come danno biologico permanente senza, come recita la norma, “un accertamento clinico strumentale obiettivo”. Quindi la decisione sulla sussistenza di lesioni micropermanenti sarà presa dal medico legale.
Ma cos’è una lesione micropermanente? Si tratta di un danno biologico di lieve entità che causa al massimo nove punti percentuali d’invalidità. Una casistica estremamente ampia che copre quasi l’80% dei danni alla persona provocati da incidenti stradali.
Questa riforma dell’Articolo 139 del Codice delle Assicurazioni ha ovviamente suscitato non poche polemiche: da una parte limita le possibili truffe a danno delle compagnie assicurative, dall’altra potrebbe penalizzare non poco chi ha subito davvero una lesione micropermanente che, come sostengono tanti medici, sono complesse da riconoscere e, quindi, da certificare. Sebbene ciò non riduca la loro pericolosità, specialmente se non curate a dovere.