Gli automobilisti italiani le stanno provando tutte per risparmiare sulla polizza auto.
Negli ultimi anni le compagnie stanno promuovendo le cosiddette polizze a chilometraggio, formule assicurative grazie alle quali minori sono i chilometri percorsi durante la validità della Rca, più basso è il premio.
Il tutto si basa sulla cosiddetta “legge dei grandi numeri”: maggiore è il periodo in strada di una vettura, più alte saranno le probabilità che causi o sia vittima di un sinistro.
Queste polizze, tuttavia, sono effettivamente convenienti?
Osserviamo i pro e i contro.
Pro – esiste una percentuale non marginale di assicurati che, effettivamente, ogni anno percorre meno di 5mila chilometri. Attraverso un calcolo delle più note polizze auto a chilometraggio, la categoria in oggetto trarrà indubbi benefici da questo modello di Rca. Pure con percorrenze inferiori ai 10mila chilometri si possono osservare dei risparmi, ma sono marginali rispetto alle polizze auto, per così dire, tradizionali.
Contro – il paniere di offerte non è vastissimo. Sono poche le compagnie assicurative che propongono ai loro clienti questa formula. Si tratta per lo più di un modello di polizza ancora sperimentale, le cui caratteristiche possono variare di anno in anno in base alle risposte del mercato assicurativo. Il chilometraggio è calcolato attraverso un dispositivo satellitare, il cui costo ricade sulle “spalle” dello stesso assicurato. Le penali per coloro che sforano il range di percorrenza annuale stabilito al momento della sottoscrizione della polizza, inoltre, sono particolarmente salate. Il rischio di dover pagare molto di più rispetto a un’assicurazione tradizionale c’è. Pertanto occorre calcolare bene la propria percorrenza media annua e a questa aggiungervi anche alcuni eventuali viaggi imprevisti.
In estrema sintesi, le assicurazioni auto a chilometraggio sono molto convenienti per chi usa veramente poco il proprio mezzo, anche se 5mila chilometri ogni anno possono essere più che sufficienti per le proprie esigenze.