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Sono ben 3mila i morti che ogni anno in Italia vanno a rimpolpare la categoria ‘vittime della strada’; si tratta di donne, uomini, bambini che hanno perso la vita a causa di conducenti sconsiderati che li hanno investiti e sono scappati, senza prestare loro soccorso. Al fianco di coloro che hanno riportato danni a sé e al veicolo, rimane il Fondo di Garanzia Vittime della Strada che permette di ricevere un risarcimento anche nel caso il colpevole non sia stato identificato; l’organismo della CONSAP interviene anche qualora si sia stati coinvolti in un incidente con un veicolo non assicurato.

Normalmente, per ottenere l’indennizzo, occorre presentare delle prove a fondamento, accertamenti molto semplici, pensati in virtù delle condizioni psico-fisiche di chi è stato investito: come il modello, il colore e la targa del veicolo pirata. Una sentenza del Giudice di Pace di Perugia di quest’anno, stabilisce come sia necessario dimostrare di aver fatto tutto il possibile per identificare l’autore del misfatto, e di non esserci riusciti per motivazioni non dipendenti dalla propria volontà.

Il verdetto costituisce un mezzo di tutela dalle frodi assicurative e arriva all’indomani dell’ordinanza n° 12060 del 2014 tramite cui i Giudici della Cassazione negarono l’indennizzo al ciclista travolto da una moto, in quanto dimenticò di concentrarsi sul mezzo fantasma impedendone l’identificazione; mentre è di solo un mese fa la dichiarazione n° 18308 che stabiliva il mancato risarcimento dal Fondo di Garanzia per un conducente tamponato, che non aveva trascritto il numero di telefono del pirata pur avendone avuta la possibilità.

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