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Ci sono situazioni in cui non è facile capire di chi è la colpa, ad esempio se c’è traffico e vi è una colonna di autoveicoli fermi in fila. Sono molti in realtà gli incidenti stradali dovuti al fenomeno del tamponamento; le cause principali sono distrazione e un’errata valutazione della distanza di sicurezza. Ma se i veicoli sono fermi appena oltre una curva?

Anche nel caso di auto ferme in curva, il tamponatore è responsabile del danno. Questo perché avrebbe dovuto prestare attenzione e guidare con prudenza, proprio in virtù di una visibilità ridotta. Stesso discorso se l’automobilista investe un pedone. Il Codice della Strada prevede infatti che in assenza di marciapiede, il pedone debba camminare nel lato della carreggiata opposto al suo senso di marcia, cosicché possa guardare le automobili arrivare.

Un motociclista aveva fatto appello al Tribunale di Milano per richiedere il concorso in colpa, ma la strada era un rettilineo privo di ostacoli e l’incidente era avvenuto in pieno giorno. Il giudice ha dunque respinto la mozione, obbligando il conducente al pagamento del danno.

E quando non è il proprietario a trovarsi alla guida? La Corte di Cassazione, nella sentenza del 30 settembre 2015, ha stabilito che il proprietario è sempre responsabile di chi si trovava al volante al momento del sinistro; se si decide di prestare la propria automobile, non si può dunque non sapere a chi. Nel caso in cui se ne fosse all’oscuro, la sua responsabilità prosegue, dovendo egli collaborare con gli inquirenti nell’identificazione del conducente.

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