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Sembra essere diventata una spiacevole consuetudine quella di aumentare l’aliquota sulla RC Auto da parte delle Province.

In ogni angolo d’Italia, salvo alcune incredibili eccezioni come Firenze, si sta assistendo a un aumento della tassa che ogni ente provinciale può accollare sulla polizza auto.

L’ultimo, eclatante, caso in ordine di tempo è quello relativo alla Provincia di Palermo. Il commissario straordinario dell’ente, Domenico Tucci, con una delibera che solo alcuni attenti giornalisti sono riusciti a scovare, ha portato l’aliquota sulla RC Auto nel territorio palermitano dal 12,5 al 16%. Un aumento notevole, addirittura del 3,5%, ossia il massimo consentito dalla normativa sul federalismo fiscale. Sono stati esclusi dal provvedimento i soli ciclomotori.

Come si evince dalle stesse motivazioni della delibera 313, quella che ha decretato l’innalzamento della tassa, l’operazione è stata eseguita per ridurre l’indebitamento della Provincia. Facendo un rapido calcolo, l’aumento del 3,5% porterà nelle casse dell’ente qualcosa come 10 milioni e mezzo di euro: una cifra ragguardevole, ma comunque insufficiente a coprire i molti debiti accumulati dalla Provincia di Palermo nel corso degli ultimi anni. Debiti che hanno portato alla caduta della Giunta e alla nomina di un commissario straordinario, ossia lo stesso Tucci.

I palermitani hanno ricevuto la notizia a poche ore dal Natale e non l’hanno presa proprio bene. In effetti hanno tra le RC Auto più care di tutta Italia e questo ulteriore aumento non farà altro che rendere ancora più esasperata una situazione già oltremodo complicata.

Cresce, in ogni modo, il numero di Province che decide di applicare questo dispositivo per far cassa: se le assicurazioni auto sono così care nel nostro Paese, una delle ragioni è senza dubbio la tassa provinciale.

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