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Probabilmente non c’era bisogno del grido d’allarme dell’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, perché gli automobilisti italiani già sanno che le polizze auto sono eccessivamente care.

In ogni modo, Riccardo Cesari, consigliere dello stesso Istituto, lo scorso 5 dicembre, durante un’audizione presso la Commissione Finanze della Camera dei Deputati in merito ai prezzi delle RCA, ha ribadito il concetto, dichiarando che i premi delle polizze auto sono troppo alti. Cesari ha definito la questione “un vero e proprio problema sociale che coinvolge milioni di cittadini italiani”.

L’Ivass, dopo le remore iniziali, adesso non nasconde la gravità della situazione, resa ancora più grave dall’attuale contesto recessivo in cui versa l’economia del Paese.

Per l’Istituto occorre una soluzione non solo strutturale del sistema delle polizze auto, ma anche duratura, affinché gli automobilisti ne possano trarre un reale beneficio nel tempo. In sostanza, l’Ivass chiede che, attraverso lo sforzo collettivo delle istituzioni, delle compagnie assicurative e degli stessi automobilisti (in Italia ci sono sempre troppe truffe ai danni delle assicurazioni), si possa giungere a tariffe in linea con la media europea.

In Italia, attualmente, ci sono i premi RC Auto più alti d’Europa e tra i più salati dell’intero globo.

E se, come sostiene lo stesso Cesari, pare improbabile un cambiamento radicale nel breve periodo, quantomeno sia instradato un percorso per ottenere un evidente ribasso dei prezzi delle polizze auto.

Il problema, tuttavia, resta come dare avvio a questo processo, poiché strumenti come la scatola nera (device che pare in grado di ridurre il numero di furbetti a tutto vantaggio di un abbassamento dei premi) non sembrano riscontrare l’interesse degli automobilisti italiani, senza considerare che il costo dell’apparecchio, almeno per il momento, grava sulle tasche degli stessi assicurati.

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