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Condividere l’automobile può rappresentare un risparmio: sui costi del bollo, dei parcheggi, sulla revisione. Ma il car sharing non è solamente una soluzione economica e molto redditizia per chi ha deciso di farne un’attività di business, è anche un sistema facile e veloce per aiutare l’ecosistema.

Nell’ultimo anno, il mercato dell’auto condivisa è persino raddoppiato, ma forse non tutti sanno che anche per gli automobilisti del car sharing vi sono degli obblighi e delle responsabilità da rispettare, ad esempio in caso di sinistro o di violazione delle norme del Codice Stradale.

Di fatto, non esistono effettive differenze tra guidare un’auto propria ed un veicolo di proprietà di un’azienda che offre un servizio di condivisione dell’automobile. Qualora ci si ritrovi coinvolti in un incidente dunque, è necessario compilare il CID e poi attendere l’autorizzazione del gestore prima di far rimuovere l’automezzo.

La società di car sharing deve essere immediatamente avvisata, anche in caso di sinistro lieve; i documenti andranno poi inviati ai suoi uffici entro e non oltre due giorni dall’accadimento, in quanto saranno loro ad occuparsi di inoltrare la denuncia alla propria compagnia assicurativa. In caso contrario, si rischierà di vedersi addebitare l’intero risarcimento, oltre ai 500 euro di franchigia previsti dal contratto.

Multe salate anche per chi commette un’infrazione, dato che gli viene conteggiato il costo della doppia notifica. Anche in questo caso infatti, è il guidatore che ne risponde, ma la sanzione viene recapitata prima a colui che ha offerto il servizio, il quale provvederà a girarla al trasgressore.

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