In pochi giorni si è passati dalle parole, ai fatti. A macchia di leopardo, ma in tutta Italia, i carrozzieri “indipendenti” hanno alzato le barricate contro i nuovi dispositivi governativi in materia di RC Auto.
Scioperi, sit in, manifestazioni, cortei e persino flash mob: i carrozzieri non ci stanno e vogliono la cancellazione del dispositivo che consente alle compagnie di applicare sconti alquanto rilevanti sui premi nel caso in cui gli automobilisti, dopo un sinistro, scelgano officine convenzionate con le stesse assicurazioni.
Questa norma, che fa parte dell’ormai famigerato decreto “Destinazione Italia”, è attualmente in fase di approvazione nei due rami del Parlamento. Stando ai carrozzieri, affiancati in questa lotta dalle associazioni degli artigiani, il dispositivo normativo in questione limiterà il mercato e farà perdere il posto a migliaia di lavoratori.
Assieme alla protesta dei carrozzieri è iniziata anche la battaglia politica, poiché anche nei partiti, sia della maggioranza, sia dell’opposizione, c’è chi non gradisce quest’opzione, si tratta pur sempre di una libera scelta dell’assicurato, e promette ostruzionismo in aula.
In questo corposo insieme di manifestazioni promosse dai carrozzieri per mostrare la loro contrarietà al decreto, la più nota, poiché capace di catturare l’attenzione anche dei telegiornali nazionali, è senza dubbio il presidio di alcuni rappresentanti della categoria davanti al Ministero dello Sviluppo Economico. E questa battaglia pare essere solo all’inizio: le associazioni degli artigiani fanno sapere che, se la norma non sarà ritirata, le azioni di protesta s’intensificheranno.
Ai carrozzieri potrebbero affiancarsi sulle barricate anche i medici: il “Destinazione Italia” prevede la possibilità, per l’assicurato, di ricevere un ulteriore sconto sul premio della RC Auto in caso in cui scelga di farsi visitare in un centro diagnostico convenzionato con la sua compagnia.