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Compilare la Convenzione Indennizzo Diretto (CID) non è così facile come potrebbe sembrare; almeno non così facile come sembrerebbe essere prescritto dal Codice della Strada. A volte può capitare di inserire informazioni non proprio corrette, vuoi per distrazione o per concitazione, che mettono le compagnie assicurative in condizioni di non riuscire a valutare correttamente i danni effettuati in caso di sinistro. Il documento è anche noto come ‘costatazione amichevole d’incidente stradale’, e deve essere compilato sull’istante, da entrambi i conducenti coinvolti nell’incidente; l’obiettivo è quello di ricostruire il più fedelmente possibile la dinamica dell’evento, così da stabilire anche le eventuali responsabilità o imprudenze.

Con la sentenza n. 158811 del 2013, la Corte di Cassazione ha provveduto a regolamentare una vera e propria zona d’ombra nel mondo delle RCA: stabilendo che qualora uno dei due conducenti non sia stato onesto o non abbia correttamente descritto l’incidente per scopi di tipo fraudolento, sarà la Corte a rimediare all’errore: attraverso una vera e propria inchiesta. Sarà dunque il giudice istruttore a dover accertare che tra CID e danni dichiarati non vi sia alcuna incompatibilità, attraverso l’uso di strumenti come una consulenza tecnica, la raccolta delle testimonianze di altri conducenti o passanti presenti sul posto, fino all’interrogatorio formale con l’altro guidatore coinvolto, allo scopo di conoscere nuovi dettagli, fatti che possano in qualche modo corroborare la storia della controparte.

In ogni caso, da qualche tempo si parla della necessità di installare una black box su ogni veicolo immatricolato in Italia. La scatola nera dovrebbe servire a far risparmiare i virtuosi del volante, specialmente quelli che abitano al Sud, dove il divario tra premi è maggiore rispetto al Nord; ma la black box potrebbe tornare utile anche in caso di incidente. Se infatti la proposta verrà approvata, il DdL Concorrenza potrebbe a breve introdurre nuove norme che regolamentino e definiscano l’obbligo per tutti i guidatori, di montarne una, nel giro di pochi anni. Il dispositivo funziona grazie all’ausilio della tecnologia GPS, un sistema di navigazione che, utilizzando i dettagli forniti dai satelliti, è in grado di conoscere tutti gli spostamenti di quei veicoli che ne fanno uso.

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