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La via per un’Europa davvero unita sembrerebbe essere ancora molto lunga; oltre alle differenze nei tributi, sono molti i prodotti e i servizi per cui gli Stati membri non condividono l’ammontare di spesa; ad esempio le medicine, la benzina e non da ultimo i premi assicurativi.

L’Italia è conosciuta per essere il Paese con l’RCA più cara del Continente; secondo la denuncia dell’Antitrust e i dati pubblicati lo scorso anno dall’IVASS, le nostre assicurazioni arrivano a costarci più del doppio dei cittadini di Francia e Portogallo; un buon 80% in più se ad essere presi in considerazione sono i premi tedeschi e spagnoli. In Francia, un premio medio si aggira intorno ai 99 euro, in Germania si toccano al massimo i 126, mentre in Italia si arriva a spendere anche 279 euro l’anno. Oltre a queste differenze abissali, vi sono altri problemi che riguardano automobilisti e coperture assicurative, ad esempio di vita pratica.

Un conducente con cittadinanza italiana non può agevolmente raggiungere un altro Stati europeo in macchina; la sua RCA non è infatti riconosciuta in altri Paesi se non quello di provenienza; e questo vale per tutti i cittadini dell’Unione, che aveva fatto del suo punto di forza proprio la libera circolazione di mezzi e Uomini. In alcuni Paesi inoltre, le garanzie accessorie come furto e incendio, sono comprese nel contratto base, ma diversi sono anche i criteri che compongono il premio. In Italia vi è il maggior scarto tra valore puro del premio e tariffa; Germania e Francia le nazioni più eque.

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