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Ancona: tra il 2011 e il 2013 un pool di ragazzini inscena falsi incidenti. I coinvolti erano di età compresa tra i 14 e i 17 anni, ma la magagna è stata subito smascherata dal servizio antifrode delle compagnie coinvolte che, esaminando i veicoli, si resero conto dell’incompatibilità tra le condizioni di questi ultimi e quanto dichiarato nei moduli di Constatazione Amichevole. A volte gli incidenti non venivano neppure simulati; a portare avanti l’inganno bastava solo un medico di base compiacente che gonfiasse le prognosi.

Lo scorso anno a Lecce si è verificata una situazione simile: 70 persone sono state arrestate, un raggiro che ha coinvolto 5 agenzie assicurative. La maxi truffa è stata scoperta grazie all’aiuto di un investigatore privato, che ha intercettato le conversazioni dei colpevoli. Nel mirino degli inquirenti sono finiti privati cittadini, medici, avvocati, carrozzieri, tutti conniventi con i truffatori; un broglio il cui ammontare è pari ad 1 milione di euro.

Le prime sentenze sul fenomeno delle frodi assicurative, hanno iniziato a piovere nel gennaio 2004, fu una carneficina. All’epoca, più di 500 imputati vennero condannati per aver truffato 25 compagnie; 14 di loro patteggiarono, ottenendo di scontare solo tre mesi di carcere e il pagamento di una multa di 100 euro. Raffica di sentenze anche nell’ottobre 2014, un altro caso che fece scalpore: 27 persone vennero arrestate, in provincia di Livorno, per incidenti fasulli messi in scena nel 2005; 16 di loro patteggiarono la sentenza, che arrivò ad includere fino a 1 anno e 4 mesi di reclusione più il pagamento di multe e risarcimenti: dai 2.843 euro per Allianz ai 45.000 per Tua.

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