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ti01066363La crisi aiuta i bilanci delle compagnie assicurative. Un controsenso? No, non proprio, almeno osservando il combined ratio delle assicurazioni che operano in Italia nel segmento auto.

Questo termine inglese indica se una compagnia assicurativa sta effettivamente facendo degli utili attraverso la sua attività. Si calcola in base al rapporto percentuale tra i premi versati e i rimborsi erogati, al netto delle spese di gestione. Se questa percentuale è pari o superiore al 100% significa semplicemente che il bilancio dell’assicurazione è in perdita.

Fino a pochi anni fa il combined ratio delle assicurazioni auto era alquanto alto, in alcune compagnie sfiorava il 99%. Adesso che la crisi è diventata endemica, invece, si è abbassato per tutte e notevolmente (anche di 10 punti percentuali), generando un aumento notevole degli utili nel comparto RC Auto.

Questo nonostante il numero di veicoli sprovvisti di copertura assicurativa sia in continua, e pericolosa, crescita. Poco importa. I sinistri delle vetture assicurate sono in palese calo, ma non perché gli italiani siano divenuti automobilisti più attenti e virtuosi, quanto perché la crisi sta limitando l’utilizzo delle automobili.

Troppo cara la benzina per mettersi al volante: si percorrono meno chilometri rispetto a pochi anni fa e, di conseguenza, anche le probabilità di commettere o subire un sinistro si riducono in maniera notevole.

E con questi utili da capogiro, le compagnie assicurative potrebbero anche abbassare i costi dei premi: loro continuano a ripetere che lo stanno già facendo, ma gli automobilisti continuano a lamentarsi per l’onerosità delle polizze.

Dove sta la verità?

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