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È flop per Google Compare, il comparatore di polizze lanciato qualche anno fa nel mercato americano e solo l’anno scorso in quello britannico. Non avendo riscosso il successo sperato, The Big G ha infatti recentemente annunciato il ritiro, anche dei prodotti finanziari a esso associati.

Nato da un’idea di Nest Lab, società ultimamente acquisita dal colosso di Mountain View, lo strumento era in grado di offrire, agli operatori del settore, una commissione su ogni polizza venduta, in base ai rilanci del motore di ricerca.

Negli ultimi anni, i comparatori hanno fatto la fortuna del settore delle assicurazioni. Tra le più conosciute: Linear, Genertel e Direct Line, che hanno utilizzato proprio il mezzo internet per lanciarsi, farsi pubblicità e maturare. Grande importanza la stanno riscuotendo anche i social network, specialmente Facebook e Twitter.

È così ormai che gli assicuratori di Reale Mutua e AXA hanno acquisito popolarità: basta un gioco o un concorso a premi per offrire alle compagnie un più alto indice di page engagement, che spesso si riflette in un numero maggiore di prodotti venduti. Seguono a ruota Unipol, Generali e BlaBlaCar.

Ma Google non è l’unica azienda che è voluta entrare nel mondo delle assicurazioni. Dopo eBay, è ora di Alibaba Group. Il sito di e-commerce di Zhongguo si è lanciato alla riscossa di New China Life Insurance, gruppo assicurativo di Shanghai fondato nel 1919. Secondo i ben informati, l’azienda rileverà la quota partecipativa e il 31,34% delle azioni in possesso di Huijin Investment, una società legata al governo cinese.

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