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Non passa giorno che non si possano scorgere sulla pagine, cartacee o digitali, degli organi d’informazione notizie relative ad automobilisti fermati dalle Forze dell’Ordine perché alla guida di auto non assicurate.

Una piaga che sta investendo tutto il Paese, da Nord a Sud.

Qualche automobilista oggettivamente non è in grado, complice la crisi, di rinnovare la propria polizza auto, altri sono propensi alla truffa, altri ancora sono stati truffati e circolano con RC Auto contraffatte.

Resta il fatto che, stando a stime neanche pessimistiche, nel nostro Paese potrebbero essere 6milioni i veicoli sprovvisti della regolare, e obbligatoria, copertura assicurativa.

I posti di blocco e i dispositivi elettronici volti a scovare i furbetti stanno aumentando, ma non sembrano un deterrente sufficiente, almeno nell’attuale misura, per un’inversione di rotta.

Le cronache locali di questi pattugliamenti volti a scovare i veicoli privi di RC Auto, tuttavia, alcune volte raccontano di fatti spassosi nella loro drammaticità.

Un esempio? Lo scorso 1° aprile, a Prato, la locale Polizia Municipale ha messo in piedi un posto di blocco, durante il quale sono state fermate e controllate alcune vetture, delle quali tre sono state trovate munite di assicurazioni contraffatte. I tagliandi assicurativi, hanno osservato gli agenti, erano decisamente delle copie, per altro mal riuscite, di quelli originali. Ritagliati alla meglio da fotocopie anche un po’ sgranate, hanno immediatamente destato il sospetto delle Forze dell’Ordine che ha provveduto a multare gli automobilisti e ha sequestrare le vetture. Considerando il giorno, tuttavia, uno dei fermati a ben pensato di giustificarsi gridando al “Pesce di Aprile”. La reazione degli agenti non è nota, ma al di là della gravità del fatto, rimarchevole, non si può non lodare la prontezza di spirito dell’automobilista.

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