Si espande a macchia d’olio il fenomeno delle assicurazioni auto contraffatte.
Chi pensa che sia un problema solo dell’Italia Meridionale si sta sbagliando e di grosso.
Stando alle ultime ricerche redatte da Aci, Ania e Ivass nel nostro Paese circolano circa 3milioni di vetture prive di RC Auto, ossia poco più del 7% di tutte le automobili immatricolate. Una percentuale spaventosa che cresce al Sud (12%), si dimezza al Centro (6,4%) e scende nel Nord (4,6%).
È proprio nel Settentrione, tuttavia, che si è verificato l’ultimo eclatante caso relativo a polizze contraffatte. La polizia municipale di Verona ha denunciato una broker assicurativa che, negli ultimi mesi, aveva fatto sottoscrivere 112 RC Auto contraffatte per un giro d’affari pari a 50mila euro. La professionista, una donna italiana di 61 anni, aveva anche venduto 60 polizze regolari, delle quali tuttavia si era intascata il premio, mentre di altre 18 non aveva versato alle compagnie assicurative la seconda rata, trasferendola direttamente sul suo conto corrente. Coinvolti in questa truffa soprattutto cittadini stranieri residenti nel territorio scaligero e cinque compagnie assicurative private delle loro spettanze.
La donna non è stata scoperta dagli inquirenti tanto per i tagliandi contraffatti, quando per le polizze per le quali non aveva versato il corrispettivo alle compagnie assicurative. La polizia municipale di Verona, consultando la banca dati di Ania, è riuscita ad arrivare rapidamente alla broker sessantenne.
Casi come questi, pare opportuno ricordarlo, sono in continuo aumento e in tutta la Penisola. E le truffe non sono solo online o studiate dagli stessi automobilisti: sempre più spesso sono i broker a frodare le compagnie assicurative.