Il nuovo Premier Matteo Renzi riattiverà i provvedimenti, previsti per l’inizio del 2014, pensati per ridurre l’onerosità del premio delle polizze auto?
Domanda legittima e i soliti ben informati affermano che l’attivazione di quanto contenuto nell’Articolo 8 del Decreto “Destinazione Italia” sia tra le priorità del nuovo Esecutivo.
Lo stralcio di quanto contenuto in questo articolo con gli emendamenti di Camera e Senato è stato un primo campanello di allarme per la tenuta del Governo Letta, sebbene non sia stato determinante nelle dinamiche che hanno portato al cambio di vertice. Certo la levata di scudi delle compagnie assicurative dopo il dietrofront del Parlamento e le precedenti proteste dei carrozzieri, dei medici e dei periti assicurativi “indipendenti”, i soggetti più colpiti dall’eventuale riforma, potrebbero aver avuto un peso, sebbene lieve, nella caduta dell’ex Primo Ministro.
Per il momento resta tutto in stand-by, anche perché la partita è alquanto delicata. In Italia c’è ovviamente la necessità di alleggerire i costi, e neanche di poco, delle assicurazioni per auto, ma la proposta di legge formulata con la fattiva collaborazione delle stesse compagnie, grazie alla quale gli assicurati potrebbero ottenere sconti fino a circa il 23% dell’ammontare complessivo del premio a patto rispettino alcune clausole, trova la contrarietà di carrozzieri, medici e periti assicurativi. Questi sarebbero scavalcati dalle officine, dai centri diagnostici e dai professionisti convenzionati con le assicurazioni, ossia gli unici autorizzati a riparare le vetture, fare le analisi mediche e definire la dinamica dell’incidente, pena la mancata applicazione degli sconti stessi. Però nonostante le barricate dei cosiddetti “indipendenti”, questa riforma della RC Auto sembra proprio che si farà, anche se solo tra qualche mese o anno, magari trovando la solita forma compromissoria che non accontenterà nessuno e farà solo il male degli assicurati.