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A volte capita che in seguito a richiesta di rimborso dei danni nei confronti dell’agenzia assicurativa, quest’ultima non risponda alle telefonate o si neghi adducendo varie scuse. In questo caso siamo di fronte ad una cosiddetta prassi commerciale aggressiva: una condotta sanzionabile e contro la quale esiste una soluzione.

Come mette in evidenza Carlo Biasor, direttore del Crtcu di Trento, un atteggiamento di questo genere da parte di alcune assicurazioni è scandaloso. In pratica, spiega il direttore del centro consumatori di Trento, succede che dopo un incidente, nel caso vengano stabilite delle somme da rimborsare, in realtà gli utenti non riescano ad accedere ad alcuni documenti (come ad esempio le perizie) e ancor peggio in molti casi non si riesce a raggiungere alcun interlocutore per negoziare o chiedere spiegazioni. Una prassi condannabile che purtroppo però viene portata avanti da molte agenzie, le quali sistematicamente non rispondono alle richieste dei clienti. Molti di loro si scoraggiano e desistono, aspettando l’esito della vicenda in maniera passiva.

Il Codice delle assicurazioni private invece prevede l’accesso da parte dei consumatori a questo genere di documenti. Ma come procedere per esercitare in modo consapevole i propri diritti?

Bisogna formulare la propria richiesta per iscritto. In seguito si invia la comunicazione per raccomandata direttamente alla direzione generale dell’agenzia assicurativa o presso la sede legale. L’importante è non formulare una richiesta generica chiedendo “di visionare i documenti” ma essere precisi ed elencare nel dettaglio gli atti dei quali si vuole venire a conoscenza. Uno strumento efficace e che ottiene risposta per legge nel giro di pochi giorni.

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