Fingersi magistrato, farlo scrivere alla voce professione sulla carta d’identità in modo da poter evitare le multe e usufruire di chissà quali altri vantaggi. È quello che ha fatto una donna del casertano che al controllo dei vigili urbani è risultata con documenti non in regola e veicolo senza rc auto.
L’auto era parcheggiata in divieto di sosta in una strada di Sant’Antimo in provincia di Napoli. Notata dai vigili urbani del posto, ecco che viene sottoposta a controlli di routine. All’esame dei documenti della macchina, il veicolo risulta non in regola e sprovvisto di assicurazione. Sulla carta d’identità della proprietaria dell’auto – gli agenti della polizia municipale lo scopriranno in seguito al comando- viene riportata la professione di magistrato.
Si tratta di una donna di 43 anni originaria di un paese della provincia di Caserta, che in realtà e disoccupata e ha escogitato questo stratagemma per avvantaggiarsi dei benefici derivanti da una professione importante. Consapevole della truffa, alla richiesta dei vigili di esibire un documento d’identità, la donna dapprima si era rifiutata di farlo e poi aveva cominciato ad inveire contro le Forze dell’Ordine. Il maggiore Chiarello allora decide di condurla al comando dei vigili e visionando la carta d’identità scopre appunto la professione dichiarata dalla donna. Quest’ultima racconta allora che c’era stato uno sbaglio presso l’ufficio anagrafe, nel momento in cui aveva rinnovato il documento.
A questo punto però la situazione è chiara e scatta a carico della donna la denuncia per sostituzione di persona e oltraggio a pubblico ufficiale, il sequestro dell’auto e una multa di oltre mille euro.