Sì della Camera al testo di legge sull’omicidio stradale: 276 deputati hanno votato a favore. Dopo la prima approvazione dei senatori di qualche mese fa, la bozza è stata modificata a Montecitorio; se rimarrà immutata, potrebbe diventar legge entro la fine dell’anno.
Il reato al momento, prevede tre diverse varianti di condanna: la prima è la pena base per l’omicidio colposo, oggi punibile con una reclusione minima di 5 anni, la seconda prevede che l’automobilista possa essere condannato a spendere dagli 8 ai 12 in carcere, se alla guida con un tasso alcolemico oltre la norma (più di 1,5 g al litro) o sotto l’effetto di droghe; la terza sanziona il conducente con una pena inferiore (dai 5 ai 10 anni di carcere), se il suo livello d’alcol nel sangue è inferiore ai 1,5 g per litro o se si è reso colpevole di comportamenti rischiosi alla guida.
Il tutti i casi, la sentenza può essere associata al ritiro della patente, della durata di 15 anni nel primo caso, di 5 nel secondo e di 30 in caso di fuga dalla scena. Sanzioni più severe infatti, per chi dopo l’omicidio compie anche il reato di omissione di soccorso: per i pirati della strada è previsto un aumento da un terzo e fino a due terzi, e la condanna peggiora se si è alla guida senza assicurazione.
Le pene subiscono una variazione aggiuntiva anche rispetto alla gravità delle lesioni provocate e dal numero delle vittime coinvolte. Lesioni gravi comportano pene fino a 5 anni; lesioni gravissime possono richiedere un’incarcerazione che va dai 4 ai 7.