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Secondo ANIA, l’Associazione Nazionale delle Assicurazioni, presto per gli automobilisti italiani potrebbe arrivare la stangata. Le compagnie sostengono che il livellamento delle tariffe al Sud potrebbe infatti comportare un aumento dei premi al Nord. E poi c’è la questione delle tabelle volte a misurare l’entità dei danni biologici subiti: i nuovi valori proposti sarebbero infatti più alti di quelli presi in considerazione fin ora.

Gli emendamenti contestati sono quelli presentati da M5S, FI e Sel che vorrebbero approvata la tariffa unica nazionale e abolirebbero l’obbligo di accertamento nei casi di microlesioni, come il cosiddetto ‘colpo di frusta’. La norma, che prevede di allegare alla richiesta di risarcimento la propria cartella medica comprensiva di lastra, aveva portato ad un taglio dei danni fisici lievi (da 580mila a 380mila), nello spazio di 2 anni, poiché aveva fatto ritirare nel guscio i malavitosi, che volevano approfittare del sistema poco regolamentato per far soldi.

Ma l’Associazione si oppone anche alle clausole proposte al cliente di ricevere sconti aderendo ad alcune iniziative: come i controlli randomici sul mezzo e l’installazione della scatola nera, nonché il ricorso a carrozzerie convenzionate in caso di riparazione del danno da sinistro, un aspetto che il decreto ha fatto sparire in sede di contrattazione alla Camera, per via del divieto di cessione dei crediti.

Se con il nuovo decreto gli argini verranno sollevati, le agenzie assicurative potrebbero arrivare a recuperare il miliardo di euro che hanno risparmiato ogni anno, dal 2012 a questa parte, con un conseguente aumento delle tariffe sull’RC Auto.

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