L’Italia, è noto ai più, è il Paese europeo dove l’Rc Auto costa di più.
Pesa il 6,5% di uno stipendio medio, ma al Centro e al Sud questa percentuale sale non di poco.
Quello che tutti non sanno, invece, è che a inizio settembre è stato dato il via a un tavolo tecnico presso il Ministero dello Sviluppo Economico in collaborazione con AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) e Ivass (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni).
L’obiettivo di questo gruppo di discussione è l’individuazione di metodi efficaci per ridurre i costi delle polizze auto, ma anche rendere più snelle le procedure per segnalare un sinistro e ricevere il relativo risarcimento.
Dal tavolo ministeriale, al momento, non sono uscite indicazioni chiare. Per limitare le frodi, le compagnie assicurative stanno facendo pressione per la diffusione delle scatole nere sulle vetture. Secondo gli assicuratori, sarebbe proprio l’alto numero di truffe assicurative la causa principale dei costanti aumenti dell’Rc Auto nel nostro Paese. La scatola nera dovrebbe limitare le frodi, consentendo anche la riduzione dei premi.
Si sta discutendo anche sulla possibilità di sostituire il tagliando con un microchip, al fine di facilitare sia i controlli delle forze dell’ordine, sia per digitalizzare tutte le pratiche.
Potrebbe anche essere regolamentato il confronto via web delle varie assicurazioni per auto, fornendo dei parametri omogenei per tutti i siti che si occupano di queste comparazioni.
Nessuna svolta epocale, anzi, ma senza dubbio un passo avanti verso l’ammodernamento del mondo dell’Rc Auto.