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Le compagnie assicurative spesso giustificano l’onerosità delle loro polizze auto affermando che l’Italia è il paese europeo dove si registra il maggior numero di truffe ai danni delle stesse, specialmente nel segmento RC Auto.

Le pagine di cronaca dei giornali non possono non dare ragione alle compagnie.

Recentemente è stata sgominata a Palermo una banda che si era specializzata proprio in questo genere di truffa. Un’organizzazione ben oliata che vedeva coinvolti almeno un centinaio di persone, tra le quali anche noti avvocati, periti assicurativi e anche impiegati postali.

Il metodo era semplice, ma alquanto efficace. Un campo, due vetture, altrettanti piloti spericolati: i basisti trovavano due proprietari di auto desiderosi di fare a metà del risarcimento dell’assicurazione, salvo la percentuale che andava alla banda; in seguito le due vetture venivano guidate fino a un terreno di un privato, uno degli ideatori della truffa, e date in mano a due automobilisti per farle scontrare. Se i danni causati dall’urto non erano sufficienti a garantire un cospicuo conguaglio, i truffatori erano pronti a usare anche spranghe e mazze per rendere il falso sinistro stradale ancora più grave. Quindi toccava ai periti e agli avvocati chiedere il risarcimento alle compagnie assicurative, falsificando la documentazione e garantendo, con testimoni conniventi, che gli incidenti si erano verificati effettivamente su strada.

La squadra mobile di Palermo, tuttavia, era sulle tracce dei truffatori ed è riuscita con un blitz a fermare la banda che, in pochi mesi, aveva simulato 82 incidenti e chiesto risarcimenti per un totale di oltre 350mila euro. Dodici, invece, sono state le compagnie assicurative truffate.

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