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Italiani popolo di Santi, Poeti, Navigatori e bugiardi, soprattutto quando si tratta di fornire i dati a una compagnia per stipulare un’assicurazione auto.

Il dato è preoccupante: un italiano su tre omette o altera alcuni elementi della sua storia assicurativa sia nella fase di preventivo, sia in quella di stipula. Perché? Semplice: ridurre i costi della RC Auto.

Sono state le stesse compagnie assicurative a lanciare l’allarme osservando i risultati di un’indagine svolta su un campione di 2.000 automobilisti. Gli intervistati non hanno avuto troppe remore nell’asserire di barare al momento della stipula. L’identikit dell’assicurato “bugiardo” è maschio, con un’età inferiore ai 30 anni e afferma che l’imprecisione è stata causata da una distrazione, oppure dalla complessità dei moduli. Alcuni hanno asserito tranquillamente che “hanno provato”, con questo escamotage, ad alleggerire il costo della RC Auto. Una minoranza, circa l’8%, afferma di averlo fatto con un intento sociale, quasi da Robin Hood, dichiarando che i costi delle polizze auto sono da furfanti e, di conseguenza, si sono comportati in maniera truffaldina a loro volta.

Gli assicurati “bugiardi” in genere non mentono sulla classe di merito, le assicurazione la possono scoprire con una certa facilità, bensì su altri dettagli come il luogo dove sono soliti tenere posteggiata l’auto, i chilometri percorsi ogni anno, gli incidenti subiti di recente e il fatto di essere stati inclusi, per qualsiasi ragione, nell’elenco dei cattivi pagatori.

Dalle interviste è emerso che nel 40% dei casi i “bugiardi” sono stati scoperti e le pratiche chiuse dalle stesse compagnie assicurative. L’8%, invece, si è visto costretto a discutere della questione in Tribunale. E nel restante 52%? Lo studio non lo rivela. Questa percentuale comprende sia chi è stato consigliato dalle assicurazioni a inserire il dato corretto, sia chi è riuscito a farla franca.

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