In febbraio, i Carabinieri di Chivasso hanno sgominato un’associazione a delinquere composta da 6 persone, che aveva come obiettivo quello di falsificare i dati delle polizze che uno degli indagati vendeva nell’agenzia assicurativa presso cui lavorava.
Associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata e alla frode assicurativa: sono queste le accuse mosse ai due 34enni arrestati; denunce a piede libero invece, per le restanti 4 persone, che vendevano polizze contraffatte. Una truffa per pagare una RCA meno cara senza sforzo.
I criminali si limitavano infatti a sostituire la residenza degli assicurati, facendo in modo che chi abitasse al Sud, diventasse magicamente un automobilista del Nord. Le polizze RC Auto variano in base a diversi fattori, tra cui classe di merito, età, tipologia di automobile e residenza, che è legata al tasso di incidente e al rischio di frodi.
Il Sud, in particolare la Campania, è, a questo proposito, la regione più cara d’Italia; gli automobilisti di Napoli ad esempio, anche quelli più virtuosi, sono infatti costretti a pagare molto di più rispetto ad altri assicurati, residenti altrove.
Un risparmio che talvolta corrispondeva a centinaia e a volte anche a migliaia di euro, sia per coloro che hanno architettato l’imbroglio, sia per i loro clienti.
Ma non era solo una ‘questione di residenza’. L’altro colpevole, un ex agente assicurativo, aveva a sua disposizione carte d’identità, carte di circolazione e attestati di rischio provenienti da precedenti collaborazioni, che sono stati utilizzati per ‘ripulire’ la condotta su strada degli assicurati. Un esempio? Quello di una donna colpevole di ben 13 incidenti in soli 5 mesi.
Dagli accertamenti, infine, è emersa una terza frode: il truffatore che lavorava per l’agenzia assicurativa, registrava le polizze con un importo superiore a quello effettivamente incassato, per poter godere di un’ulteriore provvigione non dovuta e ingannare così, ancora una volta, il contraente.